Il Giardino

La Villa Pacini si estende, a livello del mare, su un'area pianeggiante di circa 7700 mq, di forma irregolarmente triangolare, compresa tra la via Dusmet a Nord, la via Lavandaie a Ovest e la piazza Borsellino a Sud-Est.
Essa è interamente delimitata da ringhiere in ghisa, finemente decorate sul prospetto Nord, ed è attraversata dalle massicce campate dal viadotto ferroviario, in parte chiuse da vetri in corrispondenza del percorso ancora visibile dell'Amenano.
Oltre al monumento a Pacini, la villa ospita due statue acefale dei re borbonici e una piccola vasca centrale.

L'attuale sistemazione della Villa Pacini non consente di attribuire il suo impianto ad alcuna tipologia classica di giardino. I rimaneggiamenti subiti e lo stato di trascuratezza in cui oggi si trova hanno stravolto la struttura originaria, che, in base alla documentazione fotografica disponibile, avrebbe potuto essere ricondotta ad uno stile paesistico-romantico per la presenza di acque fluenti, ponticelli, vialetti sinuosi, ecc. Dalle foto d'epoca si ricava un'impressione di ambienti freschi e ombrosi, non più riscontrabili nella odierna organizzazione in aiuole regolari, più o meno simmetricamente disposte, con scarsa copertura arborea.
Anche per quanto riguarda la componente vegetale, la situazione appare molto diversa dal passato; sono presenti poco più di una trentina di specie tra alberi ed arbusti, peraltro piuttosto comuni e, alcuni, non particolarmente rigogliosi. Interventi colturali sporadici e non opportunamente pianificati non contribuiscono certo al miglioramento dell'aspetto generale del giardino.
Merita tuttavia di essere rilevata la presenza di numerosi esemplari di Casuarina equisetifolia e di Platanus hybrida, probabilmente risalenti al primo impianto della villa. Tra le palme sono da notare le altissime Washingtonia, oltre a Chamaerops humilis, Trachycarpus fortunei e Phoenix canariensis.
Piuttosto carente è la presenza di arbusti, ad esclusione di quelli utilizzati per le bordure delle aiuole, come Ligustrum sinense, Pittosporum tobira, Viburnum suspensum, ecc. Estremamente variabile è l'utilizzazione di erbacee da fiore.

Attualmente la Villa Pacini non costituisce più un punto di riferimento nel panorama del verde pubblico cittadino a causa del notevole degrado sia delle strutture architettoniche sia della componente vegetale, carenti di manutenzione e di sorveglianza.
Il problema, ripetutamente segnalato dai cittadini, dalle associazioni ambientalistiche e culturali, dalla stampa locale, e per la cui soluzione sono anche pervenute proposte di restauro da parte di privati, non va certo affrontato in questa sede. Tuttavia, riteniamo che il presente contributo possa costituire una base di partenza per gli indispensabili interventi di recupero, ripristino ed eventuale modificazione della componente verde che dovrebbe costituire la caratteristica saliente del giardino stesso. Un ritorno al primitivo assetto nello stile e nella vegetazione darebbe nuovo significato e valore ad un giardino che, ancora oggi, rappresenta per i cittadini un punto di incontro e di socializzazione.