Fragola
La fragola a grossi frutti appare una coltura piuttosto singolare ed atipica dell’ambiente etneo. Introdotta agli inizi del secolo essa si è affiancata alla tradizionale fragolina, cioè alla fragola "di bosco" a piccoli frutti le cui piante venivano propagate e coltivate alla base dei muri dei terrazzamenti dei vigneti, lungo le pendici collinari del versante orientale e settentrionale del massiccio. Gli impianti di fragolina fruivano di modesti interventi colturali e le produzioni venivano consumate soprattutto nell'ambito delle famiglie dei proprietari o destinate al mercato locale. Oggi la fragolina è pressocchè scomparsa e l’unica espressione della fragolicoltura è costituita dalla fragola a frutti grossi, la cui coltivazione è praticamente confinata al comune di Maletto che organizza manifestazioni per la promozione commerciale del prodotto. Le ragioni di tale elettiva localizzazione sono da ricercare nel riscontro assicurato da questo ambiente alle esigenze micro-climatiche della fragola e soprattutto a quelle termiche. La pianta infatti abbisogna, ai fini della differenziazione delle gemme a fiore - e quindi per poter successivamente fiorire e fruttificare - di essere sottoposta all’azione di temperature piuttosto basse, ciò che non sarebbe possibile o risulterebbe più difficile ed aleatorio in ambienti più caldi. Maletto in questo senso offre una idonea nicchia ambientale per la fragola e soprattutto per quella o quelle cultivar, di origine europea, più esigenti in freddo rispetto alle più nuove costituzioni genetiche che hanno permesso la diffusione della coltura anche in ambienti di pianura più caldi. Nel tempo la coltivazione della fragola in territorio di Maletto ha fatto notevoli progressi, adattando cicli e tecniche. In questo contesto si pongono la diffusione sempre crescente della coltura protetta, cioè con apprestamenti protettivi in grado di "correggere" il decorso dei fattori ambientali ed il generalizzato ricorso all’impianto su terreno pacciamato.
La progressiva diffusione nel mezzogiorno della moderna fragolicoltura, anche in serra, ha ovviamente marginalizzato la fragola di Maletto, la quale può avere un suo futuro soltanto per produzioni "di nicchia", con un elevato profilo di qualità da valorizzare sui mercati locali, in particolari periodi che non si sovrappongono con quelli delle produzioni delle zone costiere.