Melo

Il melo è tra le specie più rappresentative della frutticoltura del territorio etneo dove è relativamente più diffusa che in altri contesti dell’Isola. Tale diffusione è da mettere in relazione con la sua ampia adattabilità agli ambienti più freddi, ciò che ne consente la presenza lungo le pendici del vulcano a quote più elevate rispetto agli altri fruttiferi. A seconda dei versanti soltanto il nocciolo e la vite, tra le specie arboree da frutto, possono superare il melo in altitudine. In ogni caso la sua presenza si riscontra più diffusamente nella fascia compresa tra 600 e 1400 m di quota; i comuni più interessati alla coltivazione sono Pedara, Nicolosi, Ragalna, Biancavilla, Adrano sul versante sud-occidentale e Zafferana, Milo e Sant’Alfio su quello orientale.

La coltivazione del melo sull’Etna, grazie alla sua antica diffusione, assume una fisionomia particolare per quanto riguarda sia le varietà che le tecniche agronomiche.

In particolare il panorama varietale è dominato da numerose cultivar locali, in atto rivalutate sul mercato in funzione delle pregevoli caratteristiche di qualità espresse dal relativo prodotto. Molto apprezzate sono ad esempio le mele Cola, Gelate e Cola gelato ad epicarpo bianco-cremeo; il quadro delle cultivar ad epicarpo rosso è meno definito per la più massiva presenza di varietà di introduzione anche recente. Accanto a quelle ricordate numerose altre cultivar locali si rinvengono ancora sull’Etna e rappresentano un patrimonio genetico meritevole di essere raccolto, descritto e conservato. Le cultivar Maladeci, Testa di Re, Lappiona, Regina, Rotolo, Lappio, Cardillo, Granadina, Zuccareddi, sempre più difficili da reperire, fanno riferimento a tale vasto patrimonio con il quale si è espressa, ed in parte si esprime ancora, la coltura del melo sulle pendici del vulcano. Esse però rischiano di essere perdute; ai tradizionali impianti basati su tali cultivar locali negli ultimi decenni si sono infatti affiancati, ove consentito dalle condizioni morfo-pedologiche, quelli realizzati con le moderne varietà e con protocolli di coltivazione più razionali. Non sono ormai infrequenti sull’Etna i meleti specializzati o in consociazione con la vite, basati su moderne varietà del tipo "delicious" ad epicarpo rosso, innestate su portinnesti selezionati, che in qualche modo sono riusciti a rivitalizzare economicamente il comparto.

A parte questi nuovi impianti la coltura del melo sull’Etna presenta in larga parte i connotati tradizionali rappresentati dalla limitata superficie degli appezzamenti, dalla frequente promiscuità con altre specie, dalla relativa vetustà degli impianti, dal prevalente impiego del franco come portinnesto, da interventi colturali non sempre accurati, dai modesti livelli delle rese. Il prodotto, per converso, presenta attributi di qualità apprezzati da un numero crescente di consumatori.