L'astragaleto, oltre 2400-2500 m, viene sostituito da una vegetazione orofila e pioniera. Si tratta di una formazione specializzata in grado di sopravvivere in condizioni climatiche estremamente rigide ed insediarsi su suoli poverissimi ed incoerenti, come gli accumuli recenti di scorie e sabbie vulcaniche. Questa vegetazione si spinge sino a 2800-2900 metri, diradandosi sempre fino a scomparire nel "deserto vulcanico", zona cacuminale totalmente sterile per l'incessante attività eruttiva dei crateri sommitali. Le specie più frequenti di questa formazione sono Anthemis aetnensis, Senecio aethnensis, Rumex aetnensis e Scleranthus vulcanicus, tutti endemismi esclusivi dell’Etna, accompagnati da Robertia taraxacoides, Galium aetnicum e Saponaria sicula.
Quest’ultima in particolare è tra le prime specie che colonizzano i conetti vulcanici d’alta quota: i Monti Silvestri (1990 m s.l.m.) ad esempio, nella primavera inoltrata, si ricoprono in parte della sua splendida fioritura rosa.