Le superfici di una colata lavica subiscono un graduale processo di colonizzazione da parte di diverse forme vegetali. I tempi necessari affinché un suolo lavico (basaltico) si copra di vegetazione non sono mai costanti e dipendono da vari parametri ecologici (tipo di colata, clima, esposizione, ecc.). Le prime specie pioniere che appaiono sono crittogame, soprattutto muschi e licheni, organismi abbastanza semplici che ben si adattano a condizioni ecologiche estreme; tra di esse si ricorda lo Stereocaulon vesuvianum, lichene frondoso che a quote generalmente superiori a 1000 m riveste di grigio le colate laviche caratterizzandone le superfici e la Xanthoria parietina, lichene crostoso di colore giallo-arancio, che si rinviene di frequente anche su vecchie tegole e muri a secco.
Nelle fessure e sui depositi di materiale piroclastico in cui è presente un po' di suolo cominciano ad impiantarsi le prime fanerogame. Nei tratti con prevalenza di blocchi lavici si rinviene una vegetazione discontinua rappresentata da arbusti emisferici. Essa fisionomicamente è caratterizzata da diverse specie pioniere, quali l’elicriso (Helichrysum italicum), la scrofularia (Scrophularia bicolor), il romice (Rumex scutatus), la valeriana rossa (Centranthus ruber) assieme a due endemismi esclusivi dell'Etna: Senecio ambiguus e Senecio glaber.