La Gurna è uno degli ultimi frammenti di una estesa area umida che fino al secolo scorso si estendeva sul fianco occidentale etneo lungo la costa ionica della Sicilia, nel tratto compreso tra il torrente Macchia e la foce dell’Alcantara.
L'ambiente
Quest’area palustre era alimentata dalle acque di risorgiva provenienti dal versante nord-orientale dell'Etna. In prossimità della costa le acque sotterrane incontrano substrati impermeabili di natura argillosa, si originano così varie sorgenti, la massima parte delle quali è però captata a scopo agricolo o potabile.
Nel secolo scorso queste aree vennero bonificate e quindi messe a coltura con la quasi totale eliminazione dell'antico sistema palustre. Di recente buona parte di questo territorio è stato urbanizzato per la costruzione di seconde case con una ulteriore riduzione degli ambienti palustri, in particolare sono scomparse le zone umide presso la foce del torrente macchia e quella in contrada Anguillara. Attualmente lembi di una certa importanza naturalistica si rinvengono solo alla Gurna e al Fiume Fiumefreddo.
Presso la Gurna, come anche presso il Fiumefreddo, grazie alla presenza di acque fredde e costanti si sono conservate piante e associazione vegetali che sono assenti dal resto dell’isola..
La Gurna costituisce un ambiente umido che assume una notevole importanza anche per l’avifauna migratrice che spostandosi dal continente africano al nord Europa, e viceversa, sceglie come direttrice di volo la penisola italiana e la Sicilia. Gli uccelli qui possono sostare, riposare e alimentarsi prima di riprendere la migrazione.