Nell'area di Acitrezza e Acicastello, nel basso versante sudorientale dell'Etna, affiorano i prodotti delle prime manifestazioni vulcaniche etnee. Queste sono rappresentate da vulcaniti sottomarine (basalti ad affinità tholeitica) emesse da 500.000 a 200.000 anni fa.
Le prime manifestazioni di questo vulcanismo risultano contemporanee alla sedimentazione di argille marnose del Pleistocene medio, affioranti estesamente a sud dell'edificio etneo e lungo la costa ionica, che costituiscono il substrato sedimentario del vulcano. Nell'Isola Lachea e nei Faraglioni dei Ciclopi sono esposti magnifici esempi di queste manifestazioni eruttive i cui prodotti risultano intercalati alle argille pre-etnee o poggianti su di esse. Queste masse eruttive sono state interpretate come intrusioni a debole profondità ed in minor misura come effusioni in ambiente subacqueo. Le prime sono costituite da lave massicce e/o colonnari, affioranti nell'Isola Lachea e nei Faraglioni, mentre le seconde sono rappresentate da lave a pillows e ialoclastiti, affioranti nella rupe di Acicastello, lungo le coste a nord di Acitrezza e sulla collina a monte di quest'ultima località.
La nascita dell'Isola Lachea e dei Faraglioni dei Ciclopi è
quindi da fare risalire a circa 500.000 anni fa allorché l'ampio golfo che allora occupava quasi tutta l'area dove attualmente si estende l'Etna fu interessato da un'intensa attività eruttiva a carattere sottomarino. Successivamente si verificò un rapido sollevamento di tutta l'area che determinò l'affioramento delle argille pleistoceniche e lo spostamento delle manifestazioni eruttive che man mano divennero subaeree e coprirono con i loro prodotti gran parte delle precedenti colate sottomarine. Resti delle vulcaniti dovute alle eruzioni sottomarine avvenute nell'ampio golfo pre-etneo oggi si rinvengono soltanto nella zona di Aci Castello, Aci Trezza e Ficarazzi ove sono rappresentate da affioramenti di lave a cuscini (pillows), brecce ialoclastiche (vetro rotto) ed intrusioni magmatiche a debole profondità. Una caratteristica dell'affioramento delle lave a pillows è quella di avere resti di argilla negli interstizi che si aprono tra i pillows, determinata dal fatto che l'effusione si è verificata in un fondale marino poco profondo con sedimenti argillosi ancora allo stato di fanghiglia e quindi facilmente inglobabili.
Particolarmente interessante è l'affioramento di lave colonnari che in alcuni punti (Isola Lachea e Faraglioni) conservano nella parte sommitale uno strato di argille cotte dal magma (termometamorfosate), dando luogo ad interessanti fenomeni di formazione di minerali caratteristici, come l'analcime. Queste lave colonnari sono i resti di un'intrusione sottomarina verificatasi all'interno delle argille già depositate. Questo ha causato la "cottura" delle stesse argille che rappresentano attualmente la parte superiore dell'isola Lachea.