Ist. Orticoltura e Floricoltura - Università di Catania
Impianti a verde, parchi e giardini
Agroecosistemi e tutela ambientale
Il territorio siciliano ne ospita vari, differenziati per la intensità e per la natura delle modificazioni impresse dall'intervento antropico sui fattori dell'ecosistema. Dagli agroecosistemi più complessi e polifunzionali (con finalità produttive e protettive) che esprimono una notevole stabilità biologica per ambiti territoriali più o meno estesi, si passa senza soluzione di continuità agli agroecosistemi specializzati più precari sotto il profilo biologico, ma più idonei ad assicurare una conveniente produzione di beni primari attraverso la coltivazione delle piante o gli allevamenti specializzati, spesso disancorati dalla base produttiva agricola.
Gli agroecosistemi specializzati più rappresentativi in Sicilia sono costituiti dalla agrumicoltura, dalla viticoltura, dalla cerealicoltura, dalla ortofloricoltura di pien'aria e dalla ortofloricoltura in serra (ortofloricoltura intensiva).
Alla logica agroecosistemica, per struttura
e per
funzionalità, sono da ricondurre, ancorché non
esercitati nell'ambito dell'azienda agraria, gli impianti a verde,
i parchi e i giardini destinati alla "produzione"
di beni non materiali ed al miglioramento dell'ambiente.
Comprende il sistema ortofloricolo suburbano con minor grado di specializzazione biologico-colturale ed il sistema più specializzato delle aree costiere più vocate.Le colture sono in entrambi i casi numerose; ciò trova una giustificazione nelle favorevoli condizioni offerte dal clima mediterraneo, che permette anche la adozione di cicli di coltivazione extrastagionale.
La notevole vocazionalità
della zona costiera
meridionale della Sicilia per la serricoltura non esclude l'impego
articolato e massivo di mezzi di produzione, primi fra tutti quelli
necessari per la sterilizzazione del terreno
e per il controllo degli agenti dannosi alle colture. Tutto
ciò impone la individuazione di schemi operativi in
grado di mantenere ai più elevati livelli possibili la
compatibilità tra le esigenze della produzione e quelle
della tutela dell'ambiente.
L'ortofloricoltura di pien'aria e quella di serra, in relazione alla tutela ambientale, hanno in comune alcuni obiettivi e contenuti di carattere sia scientifico che operativo. Questi si configurano più frequentemente come segue:
- Analisi del bilancio dei flussi di materiali e di energia (es. consumi energetici)
- Surrogabilità dei mezzi chimici di produzione (es. solarizzazione del tereno in sostituzione della fumigazione)
- Riutilizzazione dei reflui e dei residui dei processi di produzione (es. riciclo dei materiali plastici di copertura dismessi)
- Riduzione dell'impatto ambientale delle tecnologie di produzione (es. sistemi di coltivazione fuori suolo)
- Miglioramento dei componenti naturali dell'agroecosistema (es. uso dell'energia solare)
- Scelta ed impiego di piante e tecniche innovative (specie e varietà resistenti agli stressi ambientali)
Si inseriscono, assieme ad altre tipologie
di verde,
nella logica dell'agroecosistema, con il quale ne condividono
struttura e funzionamento, pur essendo orientati non alla produzione
di beni materiali ma al miglioramento della qualità dell'ambiente. Essi
costituiscono il punto di unione, anche a livello territoriale,
tra attività produttiva agricola e quella orientata ad
usi ricreativi anche attraverso le specifiche azioni di tutela
di alcuni ambienti (es. aree naturali protette, boschi, ecc.).
Gli obiettivi della gestione degli impianti a verde si configurano in:
- Miglioramento della qualità degli ambienti antropizzati
- Biomitigazione dell'inquinamento ambientale
- Attenuazione dell'impatto ambientale determinato dagli interventi antropici
- Rinaturazione degli ambienti degradati
- Conservazione e miglioramento del paesaggio
|
|