Agroecosistemi di Sicilia

AGROECOSISTEMI DI SICILIA

a cura di Giuseppe La Malfa

Ist. Orticoltura e Floricoltura - Università di Catania



Agroecosistemi specializzati

Ortofloricoltura di pien'aria

Ortofloricoltura intensiva

Impianti a verde, parchi e giardini

Agroecosistemi e tutela ambientale

AREE VERDI URBANE ed EXTRAURBANE


L'agroecosistema è un ecosistema utilizzato a fini agricoli, risultante dalla sovrapposizione degli interventi agronomici sull'ambiente naturale. Ciascuna regione esprime un insieme di agroecosistemi, espressione delle variazioni locali riguardanti il clima, il terreno, l'economia, la struttura sociale ed organizzativa, la storia.

Il territorio siciliano ne ospita vari, differenziati per la intensità e per la natura delle modificazioni impresse dall'intervento antropico sui fattori dell'ecosistema. Dagli agroecosistemi più complessi e polifunzionali (con finalità produttive e protettive) che esprimono una notevole stabilità biologica per ambiti territoriali più o meno estesi, si passa senza soluzione di continuità agli agroecosistemi specializzati più precari sotto il profilo biologico, ma più idonei ad assicurare una conveniente produzione di beni primari attraverso la coltivazione delle piante o gli allevamenti specializzati, spesso disancorati dalla base produttiva agricola.

Agroecosistemi specializzati

La loro semplicità strutturale è accompagnata da un precario equilibrio biologico che raggiunge i massimi livelli nel caso della monocoltura; la loro funzionalità è sostenuta da elevati input di mezzi di produzione e di energia. I principali rischi sono rappresentati dalla specializzazione degli agenti biotici avversi alle colture (compresa la flora infestante), da una riduzione della fertilità, dalla possibile perdita di terreno fertile per erosione superficiale, da effetti negativi sull'ambiente e sui fattori naturali dell'ecosistema.

Gli agroecosistemi specializzati più rappresentativi in Sicilia sono costituiti dalla agrumicoltura, dalla viticoltura, dalla cerealicoltura, dalla ortofloricoltura di pien'aria e dalla ortofloricoltura in serra (ortofloricoltura intensiva).

Alla logica agroecosistemica, per struttura e per funzionalità, sono da ricondurre, ancorché non esercitati nell'ambito dell'azienda agraria, gli impianti a verde, i parchi e i giardini destinati alla "produzione" di beni non materiali ed al miglioramento dell'ambiente.

Ortofloricoltura di pien'aria

Comprende il sistema ortofloricolo suburbano con minor grado di specializzazione biologico-colturale ed il sistema più specializzato delle aree costiere più vocate.Le colture sono in entrambi i casi numerose; ciò trova una giustificazione nelle favorevoli condizioni offerte dal clima mediterraneo, che permette anche la adozione di cicli di coltivazione extrastagionale.


Ortofloricoltura intensiva

La Sicilia è un tradizionale polo di insediamento delle coltivazioni ortofloricole fuori stagione sotto serre "fredde", che non fruiscono cioé di apporti energetici convenzionali per il controllo dei parametri climatici. L'innalzamento termico determinato dall'uso, come materiale di copertura delle strutture, di film plastico trasparente è sufficiente, anche durante i mesi invernali, caratterizzati da elevata insolazione reale, a garantire condizioni compatibili con le esigenze delle piante mesofite.

L'agroecosistema in questione, strutture protettive a parte, è frequentemente basato su colture da stagione calda (pomodoro, melanzana, peperone, zucca, fragola, melone, cetriolo, ecc.) per le ortive e su specie più rustiche per quanto riguarda le floreali (garofano, gerbera, gladiolo, lilium, rosa, lisianto, ecc.) e le ornamentali in vaso, da fogliame (palme, ficus, ecc.) o da fiore (stella di natale, ciclamino, bouganvillee, ecc.).

La notevole vocazionalità della zona costiera meridionale della Sicilia per la serricoltura non esclude l'impego articolato e massivo di mezzi di produzione, primi fra tutti quelli necessari per la sterilizzazione del terreno e per il controllo degli agenti dannosi alle colture. Tutto ciò impone la individuazione di schemi operativi in grado di mantenere ai più elevati livelli possibili la compatibilità tra le esigenze della produzione e quelle della tutela dell'ambiente.

Agroecosistemi e Tutela ambientale

L'ortofloricoltura di pien'aria e quella di serra, in relazione alla tutela ambientale, hanno in comune alcuni obiettivi e contenuti di carattere sia scientifico che operativo. Questi si configurano più frequentemente come segue:


- Analisi del bilancio dei flussi di materiali e di energia (es. consumi energetici)

- Surrogabilità dei mezzi chimici di produzione (es. solarizzazione del tereno in sostituzione della fumigazione)

- Riutilizzazione dei reflui e dei residui dei processi di produzione (es. riciclo dei materiali plastici di copertura dismessi)

- Riduzione dell'impatto ambientale delle tecnologie di produzione (es. sistemi di coltivazione fuori suolo)

- Miglioramento dei componenti naturali dell'agroecosistema (es. uso dell'energia solare)

- Scelta ed impiego di piante e tecniche innovative (specie e varietà resistenti agli stressi ambientali)


Impianti a verde, parchi e giardini

Si inseriscono, assieme ad altre tipologie di verde, nella logica dell'agroecosistema, con il quale ne condividono struttura e funzionamento, pur essendo orientati non alla produzione di beni materiali ma al miglioramento della qualità dell'ambiente. Essi costituiscono il punto di unione, anche a livello territoriale, tra attività produttiva agricola e quella orientata ad usi ricreativi anche attraverso le specifiche azioni di tutela di alcuni ambienti (es. aree naturali protette, boschi, ecc.).

Gli obiettivi della gestione degli impianti a verde si configurano in:

- Miglioramento della qualità degli ambienti antropizzati

- Biomitigazione dell'inquinamento ambientale

- Attenuazione dell'impatto ambientale determinato dagli interventi antropici

- Rinaturazione degli ambienti degradati

- Conservazione e miglioramento del paesaggio


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