Cannabis sativa L.


Cannabaceae

La famiglia delle Cannabaceae, molto vicina a quella delle Moraceae, da cui si distingue soprattutto per il tipo di frutto, comprende specie erbacee non laticifere, caratterizzate da foglie alterne o spiralate con stipole libere. I fiori sono unisessuali, monoici o dioici, i maschili con perigonio e androceo pentameri, i femminili formati da 2 carpelli saldati in un ovario supero sormontato da 2 stili e 2 stimmi.

La formula fiorale più ricorrente è:

P 5, A 5, G (2)

Il frutto, a differenza delle Moraceae, dove è rappresentato da nucule riunite nel sicono o nella mora, è un achenio. L'impollinazione è anemogama.

A questa famiglia appartengono 2 importanti specie coltivate, il luppolo, Humulus luppulus e la canapa (Cannabis sativa). Dalla prima si ricava il luppolino, usato nella fabbricazione della birra e come sostanza farmaceutica, che viene estratto dalle ghiandole delle brattee e del perigonio. La specie è presente allo stato spontaneo anche in Italia, dove è più frequente al nord, nei boschi umidi. La canapa, originaria dell'Asia meridionale, è coltivata per vari scopi. Il fusto fornisce una fibra tessile, mentre dai semi oleaginosi si estrae un olio e, infine, le resine contenute nelle ghiandole dell'infiorescenza femminile forniscono una droga che viene consumata in varie forme (hascisc, marijuana).

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