Sternbergia sicula Tineo ex Guss.


Amaryllidaceae

Le Amaryllidaceae sono molto affini alle Liliaceae, dalle quali differiscono soprattutto per la posizione dell'ovario. Si tratta di piante erbacee, in gran parte provviste di bulbo, con foglie spiralate, per lo più tutte basali e senza stipole. I fiori, ermafroditi, generalmente attinomorfi, sono spesso provvisti di una paracorolla di natura staminale che raddoppia il perigonio; quest'ultimo risulta formato da 2 verticilli trimeri di tepali, uguale è il numero e la disposizione degli stami, mentre l'ovario, infero, è formato da 3 carpelli saldati con uno stilo unico terminato da uno stimma capitato o trilobo. La formula fiorale, simile a quella delle Agavaceae, è la seguente:

* P 3+3, A 3+3, G (3) (ovario infero)

Il frutto è una capsula. La moltiplicazione vegetativa è piuttosto frequente e avviene per mezzo di bulbi o di gemme avventizie.

Questa famiglia comprende specie molto apprezzate come piante ornamentali. Ricordiamo i narcisi (Narcissus), le clivie (Clivia), e l'amarillide (Amaryllis).

Nella nostra flora sono presenti poche specie tra cui si ricordano il bucaneve (Galanthus nivalis) tipica pianta nemorale; Sternbergia lutea, specie di ambienti aperti e aridi; il giglio di mare (Pancratium maritimum), elemento delle dune sabbiose litoranee; Narcissus tazetta, dei luoghi coltivati e incolti; Narcissus serotinus dei luoghi sterili in prossimità del mare.

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