I boschi rappresentano la vegetazione naturale più complessa ed evoluta in natura. Di norma, essi hanno una struttura complessa formata da tre diversi strati: arboreo, arbustivo ed erbaceo.
Lo strato arboreo è quello che determina la fisionomia e la tipologia specifica di un bosco, per cui si parla di pineta, castagneto, lecceta, sughereta, abetina in relazione alla specie dominante.
Esso, inoltre, influenza profondamente le condizioni microclimatiche del sottobosco e la struttura degli strati sottostanti.
In un bosco sempreverde, infatti, la fitta copertura vegetale rende scarsa l’intensità luminosa, quindi le piante del sottobosco sono poche e strettamente sciafile (dal greco skiá = ombra e phílos = amico), ossia capaci di vivere in assenza di luce solare diretta.
In un bosco caducifoglio, invece, durante l’inverno gli alberi sono spogli, la luce raggiunge bene il suolo e il sottobosco è conseguentemente più ricco di piante eliofile (dal greco hélios = sole e phílos = amico), sia erbacee che arbustive.
In Sicilia attualmente la percentuale di aree boscate è molto bassa a causa dell’intensa attività di taglio e degli incendi che hanno interessato il territorio sin da epoche remote; il fenomeno è poi aggravato dall'aridità climatica che non favorisce nè lo sviluppo del suolo nè la crescita e il rinnovo del bosco.
I boschi in Sicilia sono presenti soprattutto sulla dorsale settentrionale, comprendente Peloritani, Nebrodi e Madonie.
In particolare, i Monti Nebrodi costituiscono l'area forestale più importante ed estesa dell'isola, ma anche l'Etna possiede un buon patrimonio boschivo nonostante l'elevato grado di antropizzazione dei suoi versanti e le frequenti attività vulcaniche.
Piccoli lembi di bosco si riscontano ancora sugli Iblei, gli Erei, i Sicani, e sui monti di Palermo, dove spicca per dimensioni il Bosco della Ficuzza.
Maggiormente diffusi sono i boschi termofili, caratterizzati da piante adatte al clima arido, con specie sempreverdi come il leccio e la sughera, o caducifoglie e xerofile come Quercus virgiliana, Q. dalechampii, Q. calliprinos, alle quali si mescolano varie altre piante arboree, arbustive, erbacee e rampicanti, nonché numerose specie di funghi.
I boschi mesofili sono, invece, tipici di zone montane a clima più fresco e comprendono i querceti caducifogli a Quercus congesta, Q. petraea, Q. cerris e Q. gussonii, i castagneti e le faggete. Esclusivi dell’Etna sono le pinete a Pinus nigra ssp. calabrica e i betulleti a Betula aetnensis.