Bulbose

Scientificamente si chiamano geofite (dal greco gẽos = terra e phytón = pianta) e sono piante erbacee perenni dotate di particolari organi sotterranei grazie ai quali riescono a superare, in condizioni di vita latente, la stagione avversa che in Sicilia è rappresentata più frequentemente dall’estate calda e secca, ma può anche essere l’inverno freddo nelle zone alto-montane.

La caratteristica principale delle bulbose, quindi, è quella di avere un periodo di dormienza, durante il quale la pianta non è visibile perché ridotta al solo organo sotterraneo, seguito da un periodo vegetativo in cui sviluppa un ciuffo più o meno denso e vistoso di foglie e da un periodo riproduttivo in cui la pianta fiorisce e fruttifica. I tempi di vegetazione e fioritura sono, pertanto, diversi da specie a specie nelle diverse stagioni dell'anno in relazione alla fase di dormienza.

A volte la fioritura può essere antecedente allo sviluppo delle foglie, ma più frequentemente essa è successiva.

Gli organi sotterranei sono dotati di sostanze di riserva, accumulate nei tessuti, che servono alla pianta per mantenere vitale la gemma durante la stagione ostile e, soprattutto, per sviluppare nuovamente l’apparato vegetativo quando le condizioni ambientali lo permettono; durante questa fase essi di norma si “svuotano” per tornare ad accumulare le riserve, grazie alla fotosintesi, durante la fase vegetativa.

Le riserve sono contenute in strutture di tipo e origine diversa, per quanto funzionalmente analoghe: bulbi se formati da foglie modificate e carnose dette squame (es. Allium, Crocus); tuberi se originati per trasformazione di fusti, ingrossati e sferoidali (Orchis, Leontodon); bulbo-tuberi che sono fusti sotterranei dotati di squame nella parte apicale avvolgenti la gemma; rizomi ovvero fusti sotterranei ingrossati, ma allungati e orizzontali a pochi centimetri dal suolo, che formano radici verso il basso e gemme verso l’alto (Iris); radici tuberose, ingrossate e carnose, più o meno allungate (Daucus, Ranunculus).


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