La storia
La storia di questo erbario, formato da due volumi, è piuttosto complessa ed è stato possibile ricostruirla solo recentemente.
Dai documenti trovati, un volume di esso è stato affidato, nel 1912, dalla Biblioteca centrale dell'Università all'Istituto di Botanica nella persona del Direttore, prof. Luigi Buscalioni, che ne aveva fatto ufficiale richiesta come risulta dal
verbale di consegna.L'altro volume fu invece acquistato dal direttore dell'Istituto, prof.
Emilio Chiovenda, che in un appunto autografo, a matita, sul volume stesso così ha scritto:"Questo erbario secco del C. F. Cupani proviene dalla Biblioteca del Canonico Dottor Salvatore Portal sacrista di Biancavilla e fu da me acquistato il 9.III.1927 dalla libreria Tirelli di Catania".
Il volume, quindi, appartenne al
Portal, cultore di Botanica piuttosto noto e proprietario di un ricchissimo giardino botanico a Biancavilla. Lo stesso Portal in un suo scritto pubblicato nel 1836 sul Giornale di Scienze, Lettere ed Arti per la Sicilia n. 240, Cenni sopra la virtù medica delle mandorle, della Celidonia maggiore e del Crescione acquatico, riferisce che l'Erbario Cupani gli pervenne dal padre Antonino Portal, aromatario, che lo acquistò a Palermo dallo speziale Don Giuseppe Chiarelli. Successivamente l'Erbario passò alla libreria Tirelli dove sarebbe stato trovato dal Chiovenda che lo acquistò.