Il piano infralitorale

Cystoseira amentacea in alto e Cystoseira brachycarpa in basso e Schottera nicaeensis al centro

Il piano infralitorale, il cui limite superiore è dato dalla linea di bassa marea, si estende fino alla massima profondità raggiunta dai vegetali fotofili. In Mediterraneo tale limite è intorno ai -40 m, tuttavia esso dipende dalle caratteristiche fisico-chimiche dell'acqua ed in special modo dalla trasparenza della stessa. I vegetali fotofili che caratterizzano questo piano sono le Angiosperme sui fondi mobili e le grandi alghe brune sui fondi duri o rocciosi. In particolare sui fondi rocciosi si affermano varie associazioni le cui specie guida sono delle alghe appartenenti al genere Cystoseira. Queste associazioni si succedono batimetricamente in dipendenza della luminosità e soprattutto dell'idrodinamismo.

Nel Mediterraneo si riscontrano in maniera diffusa popolamenti a Cystoseira amentacea, C. crinita (in alcuni settori biogeografici vicariata, per cause ambientali, da C. brachycarpa, C. barbatula, C. corniculata, C. squarrosa), C. sauvageauana e C. spinosa.

Questi popolamenti presentano una struttura stratificata. Si può distinguere, infatti, uno strato elevato costituito dalle grandi alghe fotofile e dalle loro epifite, ed un sottostrato formato dalle alghe sciafile impiantate sui cauloidi delle alghe fotofile o direttamente sul substrato roccioso.

Associazioni vegetali molto particolari del piano infralitorale sono quelle che si sviluppano nelle lagune costiere.

 

lagune costiere

Angiosperme

Caratteri strutturali ed ecologici del piano infralitorale

 

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Bibliografia